piccoli comuni si innovano con difficoltà


I segretari comunali usano internet e il pc come normale strumento di lavoro e si dichiarano disponibili alla piena sostituibilità del cartaceo con il digitale, ma restano perplessi riguardo la conservazione sostitutiva dei dati.
E' quanto emerge dalla Ricerca Lem - Livelli minimi di e-government negli Enti Locali, condotta dalla scuola superiore della pubblica amministrazione locale (Sspal) e presentata oggi a Roma.
Il rapporto - attraverso la distribuzione di questionari a 169 segretari di Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti - ha l'obiettivo di evidenziare il livello di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione.
Nonostante l'uso del pc sia ormai diffuso nelle amministrazioni locali, secondo la ricerca Sspal la competenza informatica è stata acquisita da parte dei segretari soprattutto attraverso autoformazione (96%): solo il 27% dichiara infatti di aver partecipato a corsi di formazione organizzati da enti o istituzioni mentre il 12% è ricorso all'offerta di privati.
Non da sottovalutare anche il dato relativo alle funzioni utilizzate della rete internet: il 70% del campione naviga più volte al giorno ma l'uso riguarda prevalentemente la posta elettronica (96%), la consultazione di siti istituzionali (89%) e di database normativi (85%). Stenta invece a decollare l'utilizzo dell'intranet comunale (41%). Ben l'87% del campione si dichiara favorevole alla piena sostituibilità di alcune procedure tradizionali con procedure digitalizzate; ma, rispetto alla conservazione sostitutiva, solo il 33% si dice convinto della sua reale attuabilità.Ancora una volta la dirigenza pubblica mostra tutta la sua difficoltà nell'accettare i processi di innovazione come naturale percorso di riforma e riorganizzazione della PA.

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