Risorse, dall'Europa la spinta al cambiamento


Il Sole 24 Ore - Guida agli Enti Locali Numero 38 del 29/09/2007 Pagina 21
Garantire i principi di massima trasparenza e favorire la circolazione di tutte le informazioni possibili. La Ue sollecita lo sviluppo delle nuove tecnologie in grado di promuovere l'apporto e la partecipazione attiva ai processi decisionali comunitari
di Domenico Pennone
L'Unione europea opera da sempre per affermare la democrazia partecipata e il confronto permanente con i cittadini e le varie organizzazioni della società. L'obiettivo è soprattutto quello di garantire i principi di massima trasparenza e circolazione delle informazioni, assicurate anche dall'utilizzo di strumenti di comunicazione telematica. Tutti gli Stati membri condividono l'idea che le nuove tecnologie, applicate alle formule tradizionali di partecipazione, possano aiutare a colmare i deficit partecipativi. Internet, infatti, può essere usata dai cittadini per osservare i propri governanti, esattamente come può essere usata da chi governa per osservare i propri cittadini.La partecipazione per via telematica non è solo uno strumento a disposizione del navigatore, ma è un rafforzamento della stessa democrazia. Grazie alle nuove tecnologie si possono formare gruppi di pressione con pochissime risorse, favorendo sempre di più la possibilità di partecipazione politica. In questi anni la Commissione europea ha sollecitato direttamente forme nuove di partecipazione democratica nella convinzione che questa possa essere la strada giusta anche per affermare il senso comune di cittadinanze europea. L'interesse, più volte formalmente sancito dalla Commissione, è quello di promuovere ogni iniziativa che favorisca la partecipazione attiva ai processi decisionali e politici dell'Unione europea.
FORUM

Significativo e interessante in tal senso è il progetto Europaforum. Una vera piazza virtuale e interattiva dove i cittadini possono incontrare virtualmente i deputati europei. Uno strumento di e-democracy ideato per favorire la partecipazione diretta degli elettori alla vita delle Istituzioni europee, ma soprattutto, un mezzo di contatto pratico e veloce tra i cittadini e i loro eurodeputati. Collegandosi al sito di Europaforum è possibile inviare domande sull'attività del Parlamento europeo e dei suoi deputati, fare proposte o segnalazioni. Le risposte degli eurodeputati, insieme alle domande, sono pubblicate sul sito e le varie problematiche proposte indirizzate agli europarlamentari competenti in base alle Commissioni parlamentari di appartenenza.Europaforum è un'iniziativa sperimentale dell'Ufficio d'informazione per l'Italia del Parlamento europeo, realizzata in collaborazione con l'Eurosportello/Confesercenti.
LA VOCE

La vostra voce in Europa è invece il punto di accesso on line realizzato direttamente della Commissione europea per promuovere le diverse consultazioni pubbliche cui tutti i cittadini, le imprese, le istituzioni e le associazioni sono invitate a partecipare. È possibile, attraverso sondaggi proposti su molti settori di attività, esprimere la propria opinione sulle politiche Ue e influenzare direttamente lo stesso processo decisionale.È possibile anche chattare on line con i leader europei ed esprimere la propria opinione nelle discussioni sull'Unione e il suo futuro. Il portale, Your Voice on e-Government 2010, ha reso recentemente pubblici i risultati sulla consultazione riguardo al programma e-Government 2010. I dati, raccolti grazie alla partecipazione di oltre 400 cittadini, Amministrazioni e imprese di tutta Europa, sono stati raccolti in un documento denominato Your Voice on e-Government 2010.Il Rapporto, con i risultati della consultazione rivolta a tutti i portatori d'interesse in materia di e-government sul futuro delle strategie europee in questo campo, evidenzia che la mobilità dei cittadini, per quanto riguarda l'accesso a lavoro e alla previdenza sociale, così come l'accesso all'e-Procurement sono i principali servizi ad alto impatto sui quali la strategia di e-Government 2010 dovrebbe focalizzarsi. Le azioni percepite come necessarie nell'approvvigionamento pubblico elettronico, per esempio, includono un'armonizzazione a livello europeo per quanto riguarda le firme elettroniche e un maggiore coordinamento delle legislazioni nazionali.Per quanto riguarda il tema e-Government efficiente ed efficace, i partecipanti hanno identificato nel miglioramento della qualità dei servizi e nella riduzione degli ostacoli amministrativi per cittadini e imprese gli obiettivi più importanti da raggiungere con la strategia 2010.
FUTURO

Nonostante le diverse sperimentazioni che si stanno tentando in Europa, l'e-democracy rappresenta un processo ancora in divenire e il suo successo dipenderà in ugual modo da chi governa e dai cittadini, e dalle possibilità che avranno questi soggetti di lavorare congiuntamente. L'Ue, in ogni caso, sembra puntare sempre di più sul coinvolgimento di attori della società locale, costituiti da: associazioni di rappresentanza degli interessi produttivi e sociali, ma anche singoli cittadini, nei loro ruoli di soggetti socio-culturali e produttivi. L'edemocracy, ne è convinta la Commissione europea, come altre innovazioni tecnologiche, potrebbe rendere il lavoro dei politici e degli amministratori locali, più organizzato e più trasparente. Questa convinzione è, però, ancora lontana dalla classe politica che amministra nei singoli stati, la quale sembra non ancora del tutto convinta del fatto che la partecipazione attiva di cittadini e associazioni alla vita politica può garantire una maggiore apertura e una maggiore trasparenza nelle decisioni di governo ed anche maggiore e concreto consenso alla propria attività.

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